E’ stato al 13esimo minuto e 44 secondi del TED Video “Il mio
Ictus Ideale”, acoltando la neuroscienziata Jill Bolte Taylor,
magnifica protagonista e testimone di questa vicenda, che ho sentito
il mio interesse liquefarsi in commozione e sentito stupore.

Per chi non lo sapesse TED è un’organizzazione no-profit che nasce
nel 1984, l’acronimo sta per Technology, Entrainment and Design; per
avere un idea del valore dei TED Talks o TED Conference, basta dare
un’occhiata al loro motto: “Ideas Worth Spreading”, Idee
che vale la pena diffondere. Un’organizzazione che si propone di
cambiare il mondo grazie alle menti più ispirate del nostro tempo.
Ed è proprio così che la nostra Jill conclude il suo toccante
intervento “…. ed ho pensato che questa fosse un’idea che vale
la pena diffondere.” Il video, sottotitolato in italiano, è
visibile a questo link:
https://www.ted.com/talks/jill_bolte_taylor_s_powerful_stroke_of_insight?language=it
Ma qual’è
questa idea?
Andiamo per gradi. Innanzi tutto l’incredibile opportunità per una
neuroscienziata di studiare “da dentro” il cervello ed
assistere allo spegnimento quasi totale dell’emisfero sinistro, un
ictus, in diretta, completamente esperienziale, autentico,
sentito…. in qualche modo oserei dire che la scienza incontra il
cuore, in questa incredibile vicenda.
La mattina del 10 dicembre 1996 la neuroscienziata Jill Bolte Taylor
ha un ictus, un vaso sanguigno esplode nel cervello di Jill creando
un coagulo di sangue grande come una pallina da golf che ha
irrimediabilmente compromesso le attività seriali, abitudinarie e
razionali; le stesse che mialiardi di volte al giorno eseguiamo
quasi in modalità “pilota automatico”; ambulare, lavarsi,
riconoscere un numero di telefono… tutti traguardi ora
inafferabili. Un avvenimento tragico che solo a sentirlo così
procura il panico, invece, e questa è la cosa più poetica e
incredibile, nella confusione Jill sperimenta qualcosa di unico: un
ineffabile euforia, un rapimento estatico nel momento esatto in cui,
cito : “… immaginate cosa si provi a perdere 37 anni di
bagalio emotivo!!!!”
Lo spegnimento del cervello sinistro ha condotto Jill in una
dimensione dove non esiste separazione. Questo luogo fatato dove
l’energia fluisce simultaneamente attraverso tutti i nostri sistemi
sensoriali creando la realtà del qui ed ora si chiama Emisfero
Destro, è portatile ed è sempre con noi.
Ma vediamo i due emisferi a confronto:
L’emisfero destro è sempre qui ed ora, nutre compassione,
gratitudine, è il quartier generale dell’empatia, dei neuroni
specchio, dell’ottimismo. Qui non vi è separazione, qui troviamo le
propensioni alla relazione, alla creatività, al prendersi dei rischi
ed osare. Ragiona fuori dagli schemi, segue strade mai battute,
pensa per immagini. Sembra che sia la sede fisica della coscienza
superiore, riconosce la comunicazione non verbale, qui l’atto di dare
è molto nutriente perchè non c’è separazione tra me e l’altro.
Riceve l’esperienza e la decodifica in modo gioioso.
L’emisfero sinistro è serio. Pensa in dettaglio, osserva con
l’intento di calcore, archiviare, giudicare. Il suo discernimento è
esclusivo, lo fa per separare per meglio studiare e pianificare. E’
legato alle regole e prende decisioni sulla base di esperienze
passate. E’ la sede dei sistemi nervosi responsabili del linguaggio.
E’ quello che quando ci sediamo in meditazione chiacchiera
insistentemente, elabora milioni di informazioni e resiste al
cambiamento.
La bellezza indescrivibile dell’esperienza di Jill, e di come lei
l’abbia integrata e trasmessa consiste principalmente nella
realizzazione che è possibile scegliere, momento per momento, chi e
come vogliamo essere nel mondo, proprio nel qui ed adesso, entrando
nella coscienza dell’emisfero destro.
Sarà davvero così?
Ad ognuno il compito di cercare la sua risposta.
Buona visione.
Iris Deva Rajani