Advaita e Risveglio · Counseling · Neuroscienze e Meditazione

Fare pace col tempo: l’Adesso.

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L’Adesso è fuggente, non appena ne parliamo già non è più, inafferrabile, impossibile da trattenere o da conservare, eppure è l’unica cosa che abbiamo.

Potremmo pensare che una giornata è composta da un susseguirsi di Adesso. Ma ad uno sguardo più attento questo momento è l’unico momento che abbiamo. Non ve ne sono altri. Temo pertanto che l’adesso oggetto di anticipazione o di memoria sia solo un’astrazione della mente. Adesso non è dopo e non è prima.

L’Adesso è sempre. E’ SEMPRE ADESSO.

Quando ci sentiamo a disagio, inevitabilmente stiamo “litigando” con l’Adesso, di base non lo stiamo accettando e siamo riluttanti ad accoglierlo per quello che è. Investiamo in qualcosa che non esiste (il futuro), al fine di cambiare il presente, conformandone il contenuto alle nostre aspirazioni e prendiamo a considerarlo un nemico. Ugualmente tanto più restiamo ancorati al contenuto di un adesso che non è più, tanto più l’unico vero Adesso che abbiamo ci risulterà avverso e non lo accetteremo.

Ed eccoci schiavi del Tempo. Ed eccoci intrappolati nella mente. Ed eccoci assenti al presente.

Passato e futuro sono esclusivamente astrazioni della mente. Quando riportiamo alla memoria un ricordo, lo stiamo ricordando adesso, quando fantastichiamo sul futuro, stiamo fantasticando adesso.

Passato e Futuro hanno un loro tempo in cui accadono, e anche quello si chiama Adesso.

Ho avuto modo di osservare che gioia, creatività ed amore fluiscono liberamente e senza un motivo apparente (legato, cioè, ad un oggetto esterno) quando siamo accordati all’Adesso, quando ci manteniamo focalizzati al presente.

Questa focalizzazione continua si chiama Presenza.

Non a caso la parola in lingua pali (la lingua del Buddha) “Sati”, la parola  smirti in sanscrito,  mindfulness o awareness in inglese, è traducibile in italiano come  ‘presenza mentale’.

Presenza Mentale è abitare l’Adesso.

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La parola sanscrita smirti  letteralmente significa ricordo, ma al tempo stesso può anche essere intesa come attenzione.

I due significati si intrecciano nel processo di portare la mente a essere vigile e a ‘conoscere’ la realtà del corpo e della mente, ora, proprio Adesso; questo comporta un continuo  riattivare l’attenzione verso ogni attività che si sta svolgendo, proprio mentre la si sta svolgendo, qui e ora,  e si riferisce quindi al processo di risvegliarsi al presente, quindi a un ricordo del presente.

Ricordare… di Esserci. Quell’esserci che precede e ospita ogni “fare”.

Ricordare è riportare al cuore. Non alla mente, altrimenti sarebbe ‘rammentare’.

Per questo credo che la Presenza sia genitrice inconfutabile dell’Amore incondizionato, del Cuore amorevole, della Compassione e dell’Equanimità.

Per questo credo che  terapisti, professionisti dell’aiuto, insegnanti, educatori, medici, care givers… e in effetti tutti… dovrebbero apprendere l’antica e preziosa disciplina dell’abitare l’adesso, dentro e fuori. Focalizzandosi al contempo a ciò che accade dentro (emozioni, sensazioni, attivazioni), in risposta o mentre la vita accade fuori.

Questa è una facoltà che può essere allenata: tramite una tecniche di Meditazione e tutti, ripeto TUTTI, ne hanno facoltà.

Se questa facoltà venisse realizzata da ognuno, naturalmente la vita guarirebbe se stessa attraverso un Uomo nuovo, un uomo che ha fatto pace col tempo e amicizia con la sua unica vera casa: l’Adesso.

Buon Cammino.

Iris Gioia Deva Rajani

 

 

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