Il corpo parla, inequivocabilmente, senza mentire, senza le infrastrutture adattive della mente, senza “se” e senza “ma”.
In una cultura dell’inibizione e risoluzione del sintomo, ci ritroviamo spesso in conflitto con lui e la sua voce inascoltata, tende ad aumentare in volume e intensità.
Paura e insicurezze irrigidiscono pancia e intestino.
Una profonda tristezza e rassegnazione sul ricevere amore e attenzioni bloccano il respiro e atrofizzano i polmoni.
La spinta eccessiva alla performance senza concederci di essere arrabbiati, tristi, o semplicemente stanchi, bloccano la schiena.
Arterie indurite e sclerotizzate, urlano silenziosamente il bisogno di una carezza e una parola gentile.
La rassegnazione emotiva e una silente disperazione sono il terreno nel quale cresce il cancro.
Tutto questo a livello energetico se vogliamo avere una visione olistica dell’essere umano e non meccanicistica delle sue componenti fisiche. Quando lo stress esistenziale diventa insopportabile, quando per troppo tempo non abbiamo visto, riconosciuto e accolto i messaggi dell’anima, accade che il corpo, stanco, consuma tutta la sua energia in anni di repressione della nostra verità, e le “difese” crollano.
Sentire, conoscersi e riconoscersi.
Cominciamo a farci questo dono, non deleghiamo, il sentire non possiamo delegarlo, siamo i primi responsabili del nostro equilibrio, benessere e salute.
Abbi cura di TE.
Iris Gioia Deva Rajani