La mia è stata una vita di compensazione, e ci sono tutt’ora i residui; il movimento e la rabbia sono le energie che sottendono alle mie risposte e un senso di perfezionismo e talvolta di superiorità, che ovviamente compensava il sentirsi indegna di amore.
Con gli anni l’Ego Spirituale aveva integrato il Critico e insieme facevano anche una bella squadra, ma mi tenevano in continua tensione, e sebbene tutti i loro propositi fossero buoni, non avevo accesso alla mia energia vitale e tutto veniva fatto con estremo sforzo.
Sotto il controllo del mio Critico alleato all’Ego Spirituale ho fatto cose bellissime, ho aiutato molte persone, nel ruolo di salvatrice, per sentirmi utile, necessaria, indispensabile. Tutto questo naturalmente a livello inconscio. Oggi non ho smesso di aiutare il prossimo, ma lo faccio con enorme gioia e amore e riconosco quando non lo posso fare, ma ciò che è davvero cambiato è l’energia del cuore, quella frequenza così spaziosa e accogliente che avevo tagliato fuori per non sentire il dolore troppo grande per la piccola Iris. Il lavoro sul Critico Interiore passa necessariamente dall’incontro col nostro bambino interiorizzato, perchè ciò che ha costruito l’immagine di cui siamo schiavi altro non è che un bisogno insoddisfatto, a cui non osiamo dar voce. Il problema è che il Bambino non molla, chiede in ogni modo di essere visto, chiede che il suo bisogno venga accolto, il Critico non molla crea confini, paura ed incertezze a non finire, anche l’Anima non molla… col suo anelito spinge verso la realizzazione di Sè. Quindi o rimani schiacciato tra queste forze o dai spazio, respiri, apri le braccia e accogli e integri quello che c’è.
Integrare vuol dire abbracciare gli opposti e scioglierli in UNO. E’ un’alchimia. Farne un distillato nuovo.
Ci sono stati mesi di intenso lavoro, dove la vita mi ha apparecchiato gli scenari più inimmaginabili per mostrarmi la strada e per testare la fiducia. Oggi mi sento molto amata dall’esistenza. Oggi vedo ogni persona nella mia vita come una manifestazione della Coscienza Divina. Un messaggio, una soglia verso il mio abisso, un dono. Io stessa sono questo. Comprendo che nella nostra forma umana sentiamo dolore e sofferenza, comprendo che l’Anima sta così evolvendo e trasmutando, cambiando frequenza.
Affrancarsi dal giogo del Critico Interiore è un processo che ogni ricercatore spirituale e chiunque aneli ad una vita di maggior gioia e pace, dovrebbe intraprendere.
L’inconscio si chiama inconscio perchè non è disponibile alla coscienza. Si tratta di qualcosa che è attivo ma di cui non ne conosciamo la natura. Questo ci sequestra emotivamente e ci impedisce di vivere il presente, il qui e ora, e di disporre dell’energia. La forza che tiene l’inconscio fuori dal campo di coscienza è costituita in maggior misura dal bisogno dell’Ego (o immagine di noi) di difendersi dagli attacchi del Critico. Questo ci preclude il contatto con l’Essenza che per sua natura è sempre qui e ora, come il nostro corpo, come il nostro respiro, come la nostra energia. Ho esperito che quando sono nell’Essenza e dispongo delle risorse essenziali, decade completamente la tendenza a spiegare, a giustificare, a proteggersi, a schermarsi, a mantenere l’egemonia o il controllo, come se l’Essenza avesse questa invincibile forza senza movimento. Una vulnerabilità inattaccabile. Una sensazione di pace, amore e verità che fatico a spiegare.
Ogni volta che ci concentriamo su “come dovrebbe essere” perdiamo il contatto con ciò che è, inevitabilmente qualcosa viene dimenticato, obnubilato, la nostra consapevolezza si assottiglia, mentre il Critico ingrassa.
Accogliere questo istante così com’è, non v’è altra evoluzione possibile.
Iris Gioia Deva Rajani